 
                Thailandia, è una meta amata dagli italiani per le vacanze - wemusic.it
 
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aDal 1° maggio 2025 sarà obbligatoria la Thailand Digital Arrival Card per tutti i turisti in arrivo. Come funziona, chi deve farla, e cosa cambia per i viaggiatori.
Chi viaggia in Thailandia dovrà fare attenzione a una novità che entrerà in vigore dal 1° maggio 2025. Chiunque arrivi nel Paese con passaporto straniero dovrà esibire la Thailand Digital Arrival Card (Tdac), un nuovo sistema elettronico pensato per sostituire i moduli cartacei e velocizzare le procedure doganali. Il governo ha deciso di introdurre la Tdac per controllare meglio i flussi turistici, gestire i dati in tempo reale e migliorare la sicurezza degli ingressi. Il permesso sarà richiesto a tutti, compresi i viaggiatori d’affari e chi arriva per brevi vacanze, mentre saranno esclusi solo coloro che transitano senza uscire dall’area internazionale degli aeroporti.
Il nuovo permesso di ingresso digitale è parte di una riforma più ampia delle modalità di controllo alle frontiere. La Tdac sarà obbligatoria per ogni straniero diretto in Thailandia, e dovrà essere richiesta entro 72 ore dalla partenza. Non si tratta di un visto, ma di una procedura semplificata per dichiarare online i dati del viaggio, evitando lunghe file in aeroporto.
La richiesta va fatta tramite il sito ufficiale del governo thailandese. Una volta completata la compilazione — che richiede l’inserimento di dati anagrafici, informazioni sul passaporto, motivazioni del viaggio e indirizzo dell’alloggio — verrà generato un QR code da presentare all’arrivo. Il processo è gratuito.

Per chi trova la procedura complessa, esistono siti terzi che offrono di occuparsene a pagamento, ma le autorità consigliano di usare solo i canali ufficiali. Il sistema è stato testato nelle settimane precedenti al lancio, in modo da essere pienamente operativo in vista dell’alta stagione turistica.
La mossa della Thailandia si inserisce in un contesto più ampio, in cui sempre più Stati digitalizzano i controlli di frontiera. Anche il Regno Unito, a partire da aprile 2025, introdurrà una richiesta di visto online per i turisti, con un costo di 12 euro. Canada e Australia già da anni utilizzano sistemi elettronici come ETA ed eVisitor, mentre per accedere agli Stati Uniti rimane necessario il visto ESTA, dal costo di 19 euro e valido per 90 giorni.
In America Latina, le regole cambiano da Paese a Paese, a Cuba, ad esempio, si è passati al visto elettronico, e l’ingresso richiede anche una copertura sanitaria obbligatoria. In Messico, invece, non è previsto alcun visto per soggiorni inferiori ai sei mesi. L’Argentina e il Brasile mantengono regole più morbide: il permesso serve solo se la permanenza supera i 90 giorni.
Il trend è chiaro: più digitalizzazione, più controlli, meno margini d’improvvisazione. Le nuove regole, benché mirate alla sicurezza, impongono ai turisti di informarsi prima di partire. Il rischio, altrimenti, è di trovarsi bloccati all’imbarco o di dover rimandare il viaggio.
Chi ha in programma di partire per la Thailandia o altri Paesi con nuovi sistemi di controllo farebbe bene a controllare con attenzione le fonti ufficiali, evitando scorciatoie o intermediari poco trasparenti. Viaggiare oggi significa anche prepararsi con anticipo, soprattutto quando la burocrazia cambia in fretta.
