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Il pianista Arturo Stàlteri torna dopo 7 anni in concerto a Bologna domenica 2 aprile

“Sono contento di tornare a suonare a Bologna, città dalla quale manco da 7 anni”. A parlare è il pianista Arturo Stàlteri che domenica 2 aprile (ore 21.30) sarà in concerto al “Bravo Caffè”. Nel corso del live, Stàlteri presenterà gran parte dei brani del suo ultimo album “Préludes”, uscito lo scorso 20 settembre: un disco che contiene 22 brani inediti. Un lavoro che, idealmente, prende spunto dai più grandi musicisti di ogni tempo: “Johann Sebastian Bach, Fryderyk Chopin, Claude Debussy, Alexander Scrjabin, Dmitrij Shostakovich: tutti questi artisti – spiega Stàlteri – hanno omaggiato la forma del Preludio, grazie alle loro raccolte di ventiquattro composizioni in tutte le tonalità maggiori e minori”.

In “Préludes” la figura di riferimento è Debussy, ma per un solo, semplice motivo: l’artista francese diede un titolo a ognuno dei suoi preludi (tranne che in un caso), così come ha fatto Stàlteri, il quale coglie a volte suggerimenti dal mondo della letteratura: a esempio, “Fils de naufragés” è ispirata a una poesia del bretone Xavier Grall, “Eowyn” alla trilogia  di J. R. R. Tolkien,  “Everyone picked strawberries”  a Joseph Roth, mentre “Il sogno di Lydea” trae spunto dagli scritti di Patricia Mc Killip. Tre le altre fonti: la terra dell’eterna giovinezza  (“Tir Na Nòg”) e il fascino delle terre nordiche (“Geyser”).

Nel corso del concerto al Bravo Caffè, non mancherà un omaggio a Franco Battiato, con una trilogia tratta dal penultimo disco di Stàlteri “In sete altere”, del quale l’artista siciliano ha curato la supervisione. In programma “Meccanica Due” (Battiato-Stàlteri), “The instrumental centro di gravità permanente” (Battiato-Stàlteri) e “Propiedad prohibida” (Battiato).

In 40 anni di carriera Stàlteri, compositore tra i più noti in Europa e fondatore negli anni Settanta del gruppo rock progressive Pierrot Lunaire, ha collaborato con musicisti del calibro di Philip Glass, Brian Eno e Battiatostesso giusto per citare qualche nome. È stato il pianista di Rino Gaetano: ha suonato in brani cult come “Ma il cielo è sempre più blu” (sua la famosissima intro), “Mio fratello è figlio unico”, “Berta filava”, “Sfiorivano le viole”, “Spendi spandi effendi” etc…

Ivano Moriello

Giornalista da circa 15 anni, amo la musica e i viaggi. I concerti live sono il mio pane quotidiano e seguo con grande passione il calcio, tifando per il Napoli.

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