“Non ci sei” è quella canzone che parte piano, ma ti si piazza addosso e non se ne va più. Aloap racconta una storia che molti conoscono fin troppo bene: una relazione in cui le parole ci sono, ma la presenza no. E quando succede, fa male il doppio.
Il brano gira tutto intorno a un concetto semplice e potentissimo: l’assenza emotiva. Non il classico addio drammatico, ma quel momento subdolo in cui l’altra persona smette di sceglierti, giorno dopo giorno, mentre tu cerchi ancora segnali, certezze, risposte.
Il ritornello è una lama sottile:
“Come fai a dire ti amo se non sai se ancora io e te ci siamo”
Una domanda che non vuole davvero una risposta, perché la risposta è già lì. E fa male. Il “ti amo” diventa vuoto, automatico, quasi un’abitudine, mentre dentro si apre un vuoto che “divora l’animo”. Spoiler: sì, è impossibile non immedesimarsi.
Il passaggio “scivoli via” funziona alla grande: è breve, ossessivo, ti rimane in testa e descrive perfettamente quella sensazione di perdere qualcuno senza che succeda nulla di eclatante. Niente litigi, niente scene da film. Solo silenzi, distanze e messaggi che arrivano sempre un po’ troppo tardi.
“Non ci sei” è una di quelle canzoni da cuffiette a volume alto, perfetta per chi sta imparando — a proprie spese — che l’amore non si dice soltanto: si dimostra. E soprattutto si sceglie.
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