Roma, questa è l’unica chiesa gotica della città: bellissima e misteriosa, in pochi però la conoscono

Santa Maria sopra Minerva ( Fonte Facebook @Italia - Un museo a cielo aperto ) - wemusic.it
Nel cuore di Roma, l’unica chiesa gotica della capitale: tra opere di Michelangelo, sepolture papali e un elefante di marmo, ecco perché vale la pena visitarla.
A pochi passi dal Pantheon, protetta dalla sua facciata semplice e austera, si nasconde una delle chiese più sorprendenti di Roma. Si tratta della Basilica di Santa Maria sopra Minerva, l’unico esempio di architettura gotica ancora visibile in città. Superata la soglia d’ingresso, l’interno colorato e la volta blu cobalto sorprendono chiunque, rivelando un’atmosfera diversa da quella delle altre chiese romane. Ma la meraviglia non finisce lì. Al suo interno si trovano capolavori di Michelangelo, affreschi rinascimentali e sepolture di santi e papi. Tutto questo nel silenzio di una chiesa poco pubblicizzata, eppure di enorme valore storico e artistico.
Tra templi antichi e arte rinascimentale: cosa custodisce la basilica
Il nome “sopra Minerva” non è casuale: la basilica venne edificata nel XIII secolo sopra i resti di un antico tempio romano dedicato alla dea Minerva, divinità della saggezza e delle arti. Era consuetudine, nel Medioevo, costruire luoghi cristiani su aree pagane, sia per motivi pratici sia per affermare simbolicamente il passaggio da un culto all’altro.
Quando il terreno passò ai frati domenicani, iniziò la costruzione della chiesa attuale, ispirata — seppure in scala ridotta — alla basilica di Santa Maria Novella di Firenze. Oggi, entrando, si rimane colpiti dal soffitto dipinto di blu, attraversato da stelle e nervature gotiche.

Al suo interno si conserva il Cristo della Minerva, scultura marmorea di Michelangelo, collocata nella navata sinistra. L’opera, realizzata tra il 1514 e il 1521, rappresenta Cristo risorto con la croce e colpisce per la sua forza espressiva. Accanto a essa, nella Cappella Carafa, si trovano gli affreschi di Filippino Lippi: una serie dedicata a San Tommaso d’Aquino e alla Vergine, tra le più importanti testimonianze della pittura fiorentina del Rinascimento a Roma.
Spicca anche la Cappella Aldobrandini, decorata con stucchi e marmi policromi, che ospita le tombe di Papa Leone X e Clemente VII, entrambi appartenenti alla famiglia Medici. Altre cappelle laterali contengono opere attribuite al Perugino e a Gian Lorenzo Bernini, confermando la rilevanza artistica di questo spazio sacro.
Simboli, tombe e un elefante di marmo: la storia vive anche all’esterno
All’esterno, proprio davanti alla basilica, si trova una delle sculture più riconoscibili di Roma: il Pulcino della Minerva, un elefante in marmo che regge un obelisco egizio. Il progetto, voluto da Papa Alessandro VII, fu ideato nel 1667 da Gian Lorenzo Bernini, mentre la scultura dell’animale venne eseguita da Ercole Ferrata. L’elefante simboleggia la forza che sostiene la sapienza, in linea con l’immagine del Pontefice, da sempre associato alla saggezza.
Oltre ai monumenti visibili, la basilica custodisce sepolture illustri. La più nota è quella di Santa Caterina da Siena, compatrona d’Italia e d’Europa, il cui corpo è conservato sotto l’altare maggiore. In un’altra cappella riposa il pittore Beato Angelico, frate domenicano e figura centrale del primo Rinascimento.
Nella stessa chiesa si trovano anche le tombe di altri papi: Paolo IV, Urbano VII e Benedetto XIII, insieme a quelle di numerosi cardinali, vescovi e frati domenicani. Un vero pantheon della spiritualità e dell’arte cristiana, racchiuso in uno spazio relativamente nascosto rispetto ai grandi circuiti turistici.
La Basilica di Santa Maria sopra Minerva si può visitare tutti i giorni, con aperture in genere dalle 10:30 alle 13 e dalle 14 alle 19:30. L’accesso è limitato durante le messe, il cui orario varia nei giorni feriali e festivi. La posizione, centralissima, la rende raggiungibile a piedi dal Pantheon o da Piazza Navona. Le fermate di autobus più vicine sono “Argentina” e “Corso/SS.Apostoli”. Per chi arriva in metropolitana, le stazioni consigliate sono Barberini (Linea A) o Colosseo (Linea B), da cui si prosegue con una breve passeggiata.
Visitare questa chiesa è come sfogliare una pagina dimenticata della storia di Roma, dove ogni pietra, affresco o tomba racconta una parte diversa del volto della città. E basta varcare quel portone poco appariscente per entrare in uno dei luoghi più sorprendenti e autentici del centro storico.