
Un luogo meraviglioso vicino Milano - (wemusic.it)
Con 1.300 abitanti a 983 metri sul livello del mare, la storia medievale ha segnato lo sviluppo del paese. Visitatelo e non ve ne pentirete!
Un luogo ricco di storia e bellezze naturali. Tra le sue meraviglie meno conosciute si trova il torrente Lanterna, un angolo di tranquillità e spettacolo che merita di essere scoperto. Questa località, situata in prossimità della miniera attiva Brusada Ponticelli, ospita una suggestiva cascata che si tuffa in una pozza d’acqua naturale. Per chi ama la natura e l’avventura, il torrente Lanterna rappresenta una meta ideale per una giornata all’aria aperta.
Il torrente, con la sua cascata e la pozza d’acqua naturale, rappresenta non solo un angolo nascosto di bellezza, ma anche un richiamo alla scoperta delle storie e delle tradizioni. Chi ha la fortuna di visitarlo potrà godere di una giornata immersi nella natura, circondati da un paesaggio mozzafiato e dalla pace che solo un angolo così remoto può offrire.
Storia e bellezze naturali a pochi minuti da Milano
Lanzada è il comune più esteso della Valmalenco e vanta un territorio straordinario, caratterizzato da cime che si ergono imponenti, come il celebre Pizzo Bernina, che segna il confine tra Italia e Svizzera. Con un’altitudine massima che supera i 4.000 metri sul livello del mare, Lanzada si trova a 983 metri di altitudine, all’ingresso della Val Lanterna.

La storia di Lanzada è intrinsecamente legata all’attività mineraria, che ha da sempre influenzato la cultura e l’economia locale. Un luogo di grande interesse è l’Ecomuseo Minerario della Bagnada, dove è possibile apprendere le varie tipologie di attività estrattive che hanno caratterizzato il territorio nei secoli: pietra ollare, serpentino, amianto e talco. Visitando la miniera di talco, i visitatori possono immergersi in un viaggio nel passato grazie ai racconti affascinanti delle guide, che utilizzano effetti speciali e filmati per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente.
La miniera di talco, in particolare, rappresenta un patrimonio unico della Valmalenco e offre uno spaccato di vita quotidiana di chi lavorava in queste terre. L’estrazione del talco, un minerale utilizzato in molti settori, ha dato vita a una comunità fortemente legata alla terra e alle sue risorse.
Oltre alla sua storia mineraria, Lanzada è nota anche per la presenza di due invasi artificiali che contribuiscono alla gestione delle risorse idriche della regione. La diga di Campo Moro, con una capacità di 10 milioni di metri cubi d’acqua, è collegata a una centrale idroelettrica tramite una galleria di 8 km, con un dislivello di 900 metri. Questa imponente struttura non solo è un esempio di ingegneria, ma offre anche panorami mozzafiato che incantano gli escursionisti.
Il secondo invaso, quello di Gera, è altrettanto impressionante. Con un’altezza di 110 metri e una capacità di 65 milioni di metri cubi d’acqua, la diga di Gera è un simbolo della capacità umana di adattarsi e sfruttare le risorse naturali in modo sostenibile. Entrambi questi invasi sono circondati da sentieri panoramici che invitano a scoprire la bellezza del paesaggio circostante.
Nonostante l’emigrazione di molti abitanti, che hanno cercato fortuna come commercianti e artigiani, Lanzada ha mantenuto vive molte delle sue tradizioni. Tra i mestieri storici, spicca quello del magnano, uno stagnino ambulante che riparava utensili di rame e altri attrezzi da cucina. Questa figura, oggi scomparsa, era tipica degli abitanti di Lanzada, i quali venivano comunemente chiamati “magnàn”. Questo appellativo non si riferisce solo alla professione, ma è diventato un simbolo identitario della comunità, un legame che resiste nel tempo e racconta l’orgoglio degli abitanti per le proprie radici e tradizioni.