Lo stesso giorno il disco verrà presentato in anteprima al Jailbreak (Via Tiburtina, 870, Roma) con un concerto speciale. Un lavoro composto da 9 brani nati indipendentemente, ma che si legano nella maniera più naturale gli uni con gli altri, grazie a una chiave di lettura facilmente applicabile che veste le canzoni dello stesso vestito, pur avendo corpo e significato spesso differenti.
Alla registrazione hanno collaborato il maestro Giuseppe Cetorelli per le parti di sassofono e Chiara Imbasciati per quelle di flauto. Il missaggio e parte delle registrazioni (voci, batteria) sono stati svolti preso il So-palco studio di Paolo Molinari, il resto è stato registrato con mezzi autonomi e sotto la supervisione di Atturo. Il Mastering è stato fatto presso il Reference Mastering studio di Fabrizio De Carolis, mentre la copertina dell’album è un’opera di Emanuele Marsigliotti.
La band prende il nome dall’opera omonima di Arthur Rimbaud, ponendo in risalto il tema del viaggio e della personificazione del poeta nel battello stesso. Consequenzialmente la band si perde nel viaggio inevitabile della musica, che rappresenta una condizione di vita sussurrata e al contempo di forte impatto visivo ed emotivo, sotto la forma più libera e liberamente comunicativa attraverso la quale il portavoce assume il ruolo di cantante, di scrittore, di musicista.
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