
Un borgo incastonato tra gli Appennini - (wemusic.it)
L’Italia non è solo coste e mare. Ecco una destinazione poco battuta incastonata tra gli Appennini: da visitare!
Un borgo che sembra sospeso nel tempo, dove la storia si intreccia con la natura incontaminata e il silenzio racconta antiche leggende. Questa piccola comunità, arroccata su uno sperone roccioso, è un vero scrigno di tradizioni, spiritualità e paesaggi mozzafiato, che continua ad affascinare visitatori e studiosi. Esploriamolo insieme online, in attesa di visitarlo dal vivo.
La vivace tradizione culturale, gli eventi religiosi legati ai santi patroni, la ricchezza dei monumenti e la natura rigogliosa fanno di questo borgo pittoresco una destinazione imperdibile per chi cerca un’esperienza di viaggio fuori dal comune, capace di coniugare il passato con la magia del presente.
Un borgo dalle radici antiche e misteriose
San Chirico Raparo, con i suoi 883 abitanti (dato aggiornato al 2025), si erge a 780 metri sul livello del mare nella provincia di Potenza. La storia del borgo affonda le radici in epoche lontane e si intreccia con racconti di fede e resistenza. Due sono le principali ipotesi sulla sua origine: da un lato, si ritiene che il paese si sia sviluppato sulle vestigia dell’antica città di Polisandra, dall’altro, che la sua nascita sia legata alla fondazione dell’Abbazia di Sant’Angelo al Monte Raparo, risalente al X secolo.

Tra i luoghi simbolo di questo borgo spicca senza dubbio l’Abbazia di Sant’Angelo al Monte Raparo, fondata nel X secolo da monaci basiliani guidati da San Vitale. Immersa in un contesto naturale suggestivo e isolato, l’abbazia rappresenta uno degli esempi più importanti di insediamento monastico italo-greco del Sud Italia.
Dopo un lungo e accurato restauro iniziato negli anni ’80, l’abbazia ha ritrovato il suo splendore originario: la navata centrale, le arcate laterali e la cupola a calotta testimoniano secoli di storia e spiritualità. Sotto la chiesa si apre la suggestiva Grotta di Sant’Angelo, dove i monaci trovarono rifugio durante le persecuzioni iconoclaste. Qui si possono ammirare stalattiti, vasche rituali e affreschi rupestri risalenti all’inizio dell’XI secolo, immersi in un’atmosfera quasi ancestrale.
Il centro storico di San Chirico Raparo è un labirinto di vicoli acciottolati, portali in pietra e palazzi nobiliari come Palazzo Ferrara e Palazzo Barletta, custodi di preziose memorie architettoniche. Di particolare rilievo sono anche la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, che conserva opere d’arte di pregio tra cui un crocifisso ligneo trecentesco e dipinti attribuiti a Simone da Firenze, e la Cappella di Sant’Anna.
Per gli amanti della natura, i sentieri del Monte Raparo offrono itinerari tra faggete, castagneti e panorami spettacolari, ideali per escursioni rigeneranti. Inoltre, il borgo ospita il Museo Sartoria Giovanni Missanelli, dove si racconta la tradizione artigiana locale attraverso antichi macchinari e strumenti sartoriali, arricchiti da fotografie storiche che testimoniano l’evoluzione della vita sanchirichese nel corso del XX secolo.
Data la posizione immersa nella natura, il modo più pratico per raggiungere San Chirico Raparo è in automobile. Il borgo è collegato all’autostrada A2 del Mediterraneo (Salerno–Reggio Calabria), con le uscite più vicine a Lauria Nord (circa 22 km) e Lauria Sud (25 km). In alternativa, la strada statale SS598 Fondovalle Val d’Agri permette di arrivare fino al borgo tramite l’uscita San Chirico Raparo Sud, proseguendo poi lungo la Fondovalle Racanello.