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Intervista: a tu per tu con Clo.ser. Magenta è il suo nuovo album

Clo.ser, l’artista che ha saputo distinguersi per la sua capacità di fondere introspezione personale e temi di grande rilevanza sociale, torna sulla scena musicale con il nuovo album “Magenta”. Un lavoro che segna una svolta significativa rispetto ai progetti precedenti, un’esperienza sonora e lirica più tormentata e matura, intrisa di una profonda consapevolezza emotiva e sociale.

 

Siamo con Clo.ser per questa nuova intervista. Partiamo dalla genesi di “Magenta”. Cosa ha acceso la scintilla iniziale che ti ha portato a creare questo album e qual è stato il primo brano che hai scritto per esso?

Buongiorno a tutti e grazie! Avevo già improntato qualche brano, credo che “Amore Conforme” e “Preghiera laica per la pace” fossero i primi che ho scritto per questo album. Successivamente, ho pensato che “La giostra” fosse il brano più importante. Ma “Magenta”, ispirato al dipinto di Alessia Galati, mi ha folgorato, ha dato senso a tutto il lavoro: una sedia di color magenta che ha il magico potere di dare una svolta alle vite era una suggestione troppo straordinaria per lasciarsela scappare

La canzone “Canzone per Leda” sembra essere una dedica molto personale. Puoi dirci chi è Leda per te e cosa rappresenta questa canzone nel contesto dell’album?

Leda è per me è una persona cara, che purtroppo non c’è più. In questo brano mi rivolgo a chi resta e che, nella fattispecie, vive la perdita di una madre presente e generosa, capace di insegnare in maniera spiccia, anche attraverso i silenzi. Il dolore, la morte, il ricordo sono, nostro malgrado, una parte irrinunciabile del viaggio esistenziale, e, restringendo il campo, una tappa imprescindibile in questo album, che attinge sostanzialmente dalla realtà.

Hai menzionato che “Magenta” pone molti interrogativi ma ha anche intenzioni chiare. Puoi approfondire quali sono queste intenzioni e come speri di stimolare il pensiero del tuo pubblico?

L’intenzione chiara è quella di raccontare la mia verità attraverso la musica, rielaborando esperienze personali e suggerendo le mie chiavi di lettura. “Magenta” è composta da brani orecchiabili che parlano direttamente all’ascoltatore: ad esempio, in “preghiera laica per la pace” il messaggio a caratteri cubitali è: “… non cascateci! La guerra non ha mai un motivo valido”; in “amore conforme” l’accento sull’intolleranza e sulla ferocia che si trova nei social non appena si parla di temi come l’omosessualità è altrettanto evidente. “Marino” parla di una persona in carne ed ossa, ma è anche un’allegoria di Venezia. Ogni canzone è un capitolo di un viaggio che comprende esperienze e incontri, nel quale è facile riconoscersi. E’ un album che ha più livelli di ascolto. Puoi scegliere di ascoltare la semplice melodia, cercare di capire di cosa parla il testo o anche di approfondire qualcuno dei tanti temi che vengono toccati.

La semplicità e minimalismo delle chitarre in questo album creano atmosfere molto suggestive. Come hai lavorato sugli arrangiamenti musicali per ottenere questo effetto?

 

Ho registrato le chitarre ritmiche, da cui, sostanzialmente, sono nate tutte le canzoni, utilizzando accordi risonanti e aperti. Poi, fedelmente al mood che i testi proponevano, ho aggiunto le altre parti, e in alcuni casi ho contattato amici musicisti per un supporto strumentale. Ho usato accordature non standard, qualche percussione, un po’ di armonizzazioni e interventi solisti di derivazione blues. L’insieme è quello che sentite.

In conclusione, quale pensi sia la cosa più importante che gli ascoltatori dovrebbero portare con sé dopo aver ascoltato “Magenta”? Che impatto speri che questo album abbia su di loro?

 

Credo che “Magenta” non obblighi a scegliere tra la musica e il testo perchè gli arrangiamenti sono semplici e toccanti e i racconti profondi e immediati. Vorrei che l’ascoltatore apprezzasse tutto ciò che può trovare in questo mio ultimo lavoro: qualche coccola musicale dal sapore dolce-amaro, una visione disincantata ma comunque poetica del mondo e un bel po’ di riflessioni.

 

 

Ascolta l’album su Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/album/7oLc8AS8ddoPfWTJVIT0Zx?si=1c9ed2a2467b4813

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Luca Sammartino

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