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‘Sala Giochi’, il secondo album della ‘Targa Tenco’ Filippo Graziani

Targa Tenco al debutto (“per la Migliore Opera Prima”), Filippo Graziani ora pubblica il secondo nuovo lavoro, dal titolo “Sala Giochi” (su etichetta Farn Music/Universal Music). Da venerdi 16 giugno disponibile su supporto fisico (in tutti gli store tradizionali e web) e in versione downloading (su iTunes e sugli altri principali store digitali).
Undici tracce inedite, un progetto che mette insieme acustica ed elettronica – stilisticamente e dal punto di vista compositivo un grande passo in avanti rispetto all’album “Le cose belle”, con cui Filippo debuttò nel 2014 al “Festival di Sanremo” e vinse la Targa Tenco. Questi i titoli delle canzoni contenute in “Sala Giochi”: “E’ vero o no”; “Appartiene a te”; “Il mondo che verrà”; “Tutto mi tocca”; “Mettici vita”; “La parte migliore”; “Esplodere”, in airplay già da qualche giorno; “Credi in me”; “Vicini e lontani”; “Vorrei”; “Dove è il mio posto”.

“In tempi incerti di psicosi collettiva, quali quelli che stiamo vivendo, con la paura del terrorismo e con la crisi, soprattutto di valori, per un artista giovane diventa un mantra scrivere canzoni ripetendo Dov’è il mio Posto in quello che sarà Il Mondo che Verrà, o esortando a Metterci Vita, anche fosse solo un tentativo, e non parafraso a caso i titoli delle mie canzoni”. Ecco che, allora, la coppia e l’amore sono il nucleo e la panacea, vissuti come soluzione ad un critico tempo sospeso: “Nel disco ci sono completamente io, nelle nuove canzoni creo dei mondi tutti miei, alzo degli orizzonti che mi servono per stare bene, scrivo pensando alle generazioni più giovani, per chi ha bisogno di ritrovarsi in un momento storico dove tutto ti aiuta a perderti e niente a trovarti o a ritrovarti”.

“Per me la musica è veramente come un tetris, quando compongo lo faccio un po’ come se fosse un videogame”. Una passione evidente per i videogiochi arcade, quasi smodata per le commedie americane di John Hughes e per le serie movie apocalittiche del primo Mel Gibson, insomma un grande amore per gli anni ’80, Filippo Graziani ha trovato il “concept” delle nuove canzoni nel titolo del disco, oltre che nello slancio compositivo che lo ha ispirato: “Mi piaceva l’idea di chiamarlo cosi per quell’immaginario estetico, anche un po’ kitsch, di certa filmografia con cui sono cresciuto: Sixteen Candles, Breakfast Club, fino ad arrivare a Mad Max, sono questi i film che mi hanno più influenzato. Mi piaceva dare un contesto, un contenitore a quell’immaginario, che fosse la somma di tutto quel periodo metà anni 80, cosi ho pensato a Sala Giochi, ai suoni dei videogame dell’epoca, che sono presenti nell’album; reminiscenze degli anni in cui mi sono formato. Anche se ormai obsoleto, ho cercato un nome che mettesse insieme film, giochi, musica, e i suoni del disco si avvicinano a quel periodo”.

“Sala Giochi” è un progetto bio-musicale, pensato sulle colline romagnole: due anni e mezzo a comporre a casa da solo e a lavorare in studio con l’arrangiatore Simone Papi per la label svizzera “Farn Music”, guidata dal tycoon Cosimo Vindice, imprenditore nel mondo in vari settori e produttore di artisti in mezza Europa, per la prima volta impegnato nel progetto di un artista italiano.

“Sala Giochi” è un album di un giovane cantautore perfettamente inserito nel suo tempo, capace di coniugare il pop con la nuova musica d’autore, la ricerca sonora con il gusto musicale per il passato – non fosse altro per una questione di dna per un artista figlio di un grande artista, Ivan Graziani, la chitarra rock per eccellenza del nostro cantautorato, da cui Filippo ha ereditato la cifra stilistica e “la cattiveria acustica, proprio l’impostazione tecnica della chitarra, in come papà usava il polso ritrovo molto del mio modo di suonare”.

Nel booklet del disco un prezioso ritratto di Filippo immerso nel mondo arcade, del grande illustratore Tanino Liberatore, “mi ha fatto un grande regalo mettendo una ciliegina sul discorso degli anni 80, disegnatore perfetto di quegli anni, tra i maggiori esponenti in assoluto”. Fumettista, illustratore e pittore, soprannominato da Frank Zappa il “Michelangelo del fumetto”, Liberatore è uno dei vanti dell’Italia nel mondo: nella musica ha firmato copertine di dischi celeberrimi – tra questi, “The Man from Utopia” di Frank Zappa e “Agnese dolce Agnese” per papà Ivan.

Raf Santillo

Sono un giornalista da svariati anni. La musica fa parte della mia vita e mi piace tantissimo assistere ad eventi dal vivo di ogni tipo.

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