La voglia di ricomporre i pezzi di un puzzle che si è distrutto, il desiderio di rivendicarsi e di rimettere in ordine le proprie priorità e desideri, la follia nel non capirsi e ignorare la verità per poi trovarsela a bussare alla propria porta si accatastano come pezzi di un jenga e costruiscono la canzone.
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Nel videoclip – diretto da Ludovico Di Martino – viene rappresentato un luogo non fisico in cui la crisi e il caos prendono forma. Le angosce e le frustrazioni prendono vita attraverso i corpi delle ballerine che, come trottole impazzite, cercano di invadere ogni spazio. In questo non-luogo prende vita l’occhio della coscienza che inquisisce e giudica.
La canzone fa parte del album d’esordio del cantautore campano, registrato in gran parte presso i Forward Studios di Roma e prodotto artisticamente e arrangiato da Valter Sacripanti.
Hanno suonato nel disco musicisti di grande spessore come Giuseppe Barbera, già pianista e compositore per Arisa; Sandro Raffe Rosati che ha collaborato con artisti del calibro di Loredana Bertè e Marco Masini; David Pieralisi, che ha suonato e suona con artisti come Michele Zarrillo e Alessandra Amoroso; Giuseppe Tortora e Mario Gentili per gli archi, che hanno collaborato con artisti come Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Il Volo; e lo stesso Sacripanti alla batteria, che ha collaborato, prodotto e suonato per artisti come Nek e Simone Cristicchi.
Le canzoni che compongono il disco sono storie: storie di uomini che si sentono soffocati dal ribaltamento domestico dei ruoli, che scappano e poi tornano, storie di persone che fanno promesse, che provano a dimenticare, che provano a perdonare, che provano ad esorcizzare il senso di colpa, storie di malinconie addolcite dal senso di appartenenza verso un’amicizia che non morirà mai, di bambini spaventati che scoprono l’amore, di pensieri disordinati di emozioni incontrollabili, di cose che non si riescono a dire.
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Saverio D’Andrea, classe 1987, cantautore, compositore, polistrumentista, linguista. La sua esperienza pluridecennale nella scrittura di testi, anche in lingue diverse dall’italiano (come l’inglese e lo spagnolo), nella composizione di brani di musica leggera si arricchisce costantemente attraverso diverse collaborazioni, stage e seminari con esperti del settore come Riccardo Sinigallia, Enrico Pieranunzi, Francesco Gazzé, Andrea Rodini, Bugo, Pier Cortese, Mogol, Giuseppe Anastasi, Francesco Bianconi, Fausto Donato.
Ha lavorato e lavora come compositore di musiche per progetti teatrali e televisivi, di musiche per mostre internazionali d’arte contemporanea e per lavori discografici di giovani interpreti. Alcuni tra i grandi riconoscimenti è la vittoria del Premio Mia Martini 2013 come autore del brano Il tuo respiro interpretato dall’artista Rosa Chiodo e la partecipazione come autore alla finale del Festival della canzone italiana a New York 2014 con il brano “Conosco un posto”.
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