Ufficializzato il cartellone della stagione 2017/18 al Teatro Nuovo di Napoli: ‘Le serve’ primo appuntamento con Anna Bonaiuto

Saranno Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia e Vanessa Gravina, straordinarie interpreti de Le Serve di Jean Genet, a inaugurare la stagione teatrale in abbonamento 2017/2018 del Teatro Nuovo di Napoli. Una stagione ricca e articolata, con quindici proposte sceniche in programma che, dal prossimo ottobre fino ad aprile 2018, consolidano l’impegno incessante nella programmazione della storica sala cittadina, rispettandone la vocazione per la drammaturgia contemporanea.

Il cartellone ospiterà, oltre ai nove spettacoli in abbonamento, due interessanti sezioni fuori abbonamento, Déjàvu e Preview, un doppio focus sulla danza contemporanea con due rassegne, l’originale spettacolo di Natale, unitamente agli appuntamenti musicali, che andranno a completare l’intera programmazione.

La formula di abbonamento alla stagione 2017/2018 (per gli affezionati e per i nuovi) prevede undici spettacoli, composta dai nove spettacoli in abbonamento più due a scelta nelle sezioni fuori abbonamento, Preview e Déjàvu, con ulteriori agevolazioni per chi sottoscriverà l’abbonamento entro il 28 luglio 2017.

La programmazione vedrà alternarsi in scena artisti riconosciuti da pubblico e critica, tra i quali Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Vanessa Gravina, Lucia Mascino, Sandro Lombardi, Massimo Verdastro, Milvia Marigliano, Paolo Calabresi, Valerio Aprea, Lino Musella, Monica Nappo, Paolo Mazzarelli.

Il palcoscenico del Teatro Nuovo ospiterà spettacoli e riletture firmati da importanti registi, in alcuni casi anche interpreti in scena, del panorama nazionale e internazionale come Enzo Moscato, Saverio La Ruina, Federico Tiezzi, Arturo Cirillo, Giovanni Anfuso, Veronica Cruciani, Carlo Cerciello, che porteranno in scena testi di autori che vanno, fra gli altri, da Jean Genet a Thomas Bernhard, da Eugene O’Neill a Dennis Kelly, da Lucia Calamaro a Mattia Torre, da Annibale Ruccello a Manlio Santanelli.

Le linee programmatiche della prossima stagione del palcoscenico partenopeo, approfondiscono la molteplicità di linguaggi e proposte sceniche, ospitando le rassegne di danza contemporanea Monday Dance 2017 e Quelli che la Danza 2018, e, fuori programma, a Natale, lo spettacolo Sottovoce, omaggio a Raffaele Viviani firmato da Ernesto Lama.

La musica sarà ancora protagonista della prossima stagione con la seconda edizione della rassegna Il Nuovo Suona Giovane, presentata da Teatro Pubblico Campano in collaborazione con Progetto Sonora, per dare corpo ed evidenza a svariati linguaggi musicali del nostro tempo. Un ciclo di appuntamenti, programmati da novembre 2017 ad aprile 2018, che si arricchiranno, in ogni serata, di un breve opening live jazz set.

A inaugurare la stagione teatrale in abbonamento, mercoledì 25 ottobre 2017 (in scena fino al 29), sarà Le Serve di Jean Genet, con Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia Vanessa Gravina, per la regia di Giovanni Anfuso. Scritto nel 1947 e ispirato ad un evento di cronaca che impressionò enormemente l’opinione pubblica francese, il testo è considerato uno dei capolavori del drammaturgo, una perfetta macchina teatrale in cui il gioco del teatro nel teatro è svelato per mettere a nudo, in modo straordinario, la menzogna della scena, con una struttura che scava nel profondo

Dall’8 al 12 novembre 2017, Saverio La Ruina porterà in scena Masculo e fiammina, di cui è, anche, autore e interprete. L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre, una madre che non c’è più. Va a trovarla al cimitero, si racconta a lei e le confida con pacatezza di essere omosessuale, l’esistenza intima che viveva e che vive.

Da mercoledì 6 a domenica 10 dicembre 2017, Lucia Mascino sarà interprete di Anatomia di una solitudine dedicato alla poetessa Idea Vilariño, scritto e diretto da Lucia Calamaro. Struggente, severa, innamorata senza scampo. Toccante, stringata, infelicissima e, suo malgrado, incredibilmente longeva. Il fondo incoerente di questa poetessa uruguaiana, figura maggiore della poesia sudamericana, che da sempre ha voluto suicidarsi e non l’ha mai fatto e che si è applicata per una vita a continuativi esercizi di solitudine sofferta, è l’oggetto di questo testo.

Dal 17 al 21 gennaio 2018, sarano in scena Sandro Lombardi e Massimo Verdastro in L’apparenza inganna di Thomas Bernhard, per la regia di Federico Tiezzi. In un vecchio appartamento di Vienna, tra vecchi mobili scomodi, ricolmi di abiti e scarpe, e disseminato di vecchie fotografie, un vecchio signore in maglietta e mutande striscia sul pavimento alla ricerca della sua limetta per le unghie. Il vecchio signore è Karl, che attende la visita di suo fratello Robert. Il terzo polo della situazione è Mathilde, la defunta moglie di Karl.

A conclusione della sua trilogia americana, Arturo Cirillo porterà in scena, dall’8 all’11 febbraio 2018, Lunga giornata verso la notte di Eugene O’ Neill, di cui è interprete con Milvia Marigliano. Dopo i fortunati Zoo di vetro di Wiiliams e Chi ha paura di Virginia Woolf? di Albee, Cirillo si confronta con un altro grande drammaturgo statunitense. È sempre la famiglia quella che si mette in scena, come se il grande sogno americano non potesse se non partire da lì, dove tutto ha inizio e dove tutto a volte si conclude.

Dal 21 al 25 febbraio 2018 sarà la volta di Paolo Calabresi e Valerio Aprea in Qui e ora, scritto e diretto da Mattia Torre. In scena lo scontro tra due individui sopravvissuti a un incidente in scooter, alla periferia estrema di una grande città, nella sfiduciata attesa dei soccorsi, che, infatti, non arrivano. Nel loro scontro si esprimono il cinismo e il senso di lotta dell’Italia di oggi.

Lino Musella, Monica Nappo, Paolo Mazzarelli saranno in scena, dal 7 al’11 marzo 2018, per Orphans di Dennis Kelly, per la regia di Tommaso Pitta. In una tranquilla serata, Helen e Danny, suo marito, stanno per iniziare una cena a lume di candela. Inaspettatamente, irrompe nella loro casa Liam, fratello di Helen, coperto di sangue e in stato di shock. Liam afferma di aver trovato sulla strada un ragazzo ferito e di averlo soccorso. In un crescendo di tensioni, si fa avanti il sospetto che le cose non siano effettivamente andate come Liam le ha descritte la prima volta.

Dal 21 al 25 marzo 2018, dopo la positiva accoglienza nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2017, Enzo Moscato porta in scena Raccogliere e bruciare, liberamente ispirato alla Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, di cui firma testo, ideazione scenica e regia, con Giuseppe Affinito, Massimo Andrei, Benedetto Casillo, Salvatore Chiantone, Gino Curcione, Enza Di Blasio, Carlo Di Maio, Caterina Di Matteo, Cristina Donadio, Tina Femiano, Gino Grossi, Carlo Guitto, Amelia Longobardi, Ivana Maione, Vincenza Modica, Rita Montes, Anita Mosca, Enzo Moscato, Francesco Moscato, Imma Villa, e con la partecipazione di Oscar e Isabel Guitto, Isabella Mosca Lamounier, Lucia Celi, Rosa Davide. In scena, dopo averla imbrattata qua e là di lingua e di suoni napoletani, l’incredibile Antologia di Spoon River, capolavoro di Edgar Lee Masters.

A chiudere il programma in abbonamento, dall’11 al 15 aprile 2018 sarà 456 scritto e diretto da Mattia Torre, con Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri. E’ la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro.

A Natale appuntamento fuori abbonamento, da mercoledì 26 al 30 dicembre 2017, con Sottovoce omaggio a Raffaele Viviani, con Marina Bruno, Elisabetta D’Acunzo, Ernesto Lama, al pianoforte M° Giuseppe Di Capua, per la regia di Ernesto Lama. Un fresco e vivace bozzetto, in prosa e musica, dei più divertenti e commoventi personaggi vivianei.

La programmazione fuori abbonamento, divisa in due distinte sezioni, Déjàvu e Preview, proporrà cinque spettacoli, da ottobre 2017 a marzo 2018.

A dare il via alla sezione Preview, dal 3 al 5 novembre 2017 sarà L’armata dei sonnambuli di Wu Ming, con Michelangelo Dalisi, Andrea De Goyzueta, Francesca De Nicolais, Renato De Simone, Rosario Giglio. regia di Pino Carbone. Ambientato nei due anni più caldi della Rivoluzione francese, dal 1792 al 1794, durante il cosiddetto Regime del Terrore, l’opera, ricca di riferimenti reali, racconta gli avvenimenti più dirompenti di un’epoca piena di capovolgimenti, e lo fa attraverso le vicende di quattro personaggi.

Dal 15 al 17 dicembre 2017 il secondo appuntamento è con Accabadora dal romanzo di Michela Murgia, con Monica Piseddu e la regia di Veronica Cruciani. E’ una storia d’amore. In questo caso, tra una figlia e una madre. In questo caso, non la madre naturale. Ma l’altra madre. I due grandi temi che oggi chiameremmo dell’eutanasia e della maternità surrogata, nel testo teatrale come nel romanzo, creano un ambito di riflessione ma non sono mai centrali quanto l’amore e la crescita.

Tre gli spettacoli programmati nella sezione Déjàvu, che inizierà martedì 10 ottobre 2017 (repliche fino al 15), con Ferdinando di Annibale Ruccello, con Gea Martire, Chiara Baffi, Fulvio Cauteruccio, Francesco Roccasecca. Nadia Baldi firma la regia del testo, forse, più famoso di Annibale Ruccello, andato in scena per la prima volta il 28 febbraio 1986. L’opera ha vinto due premi IDI: uno nel 1985 come testo teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena.

Il secondo appuntamento, programmato dal 16 al 18 febbraio 2018, sarà Il baciamano di Manlio Santanelli, con Susy Del Giudice, Giulio Cancelli, per la regia di Giovanni Esposito. Due mondi apparentemente opposti immersi in un contesto di guerra dove la disperazione costruisce armi con la ferale meccanica del tutto è concesso. Ma quando questi mondi stringono fra loro un intimo contatto, al riparo da sguardi giudicanti, la loro asse di rotazione si sposta. Un gesto ammirato, sognato, un baciamano, diventa l’opportunità per consolidare il cambio di prospettiva.

Sarà lo spettacolo Scannasurice di Enzo Moscato, in scena dal 16 al 18 marzo 2018, a chiudere la sezione Déjàvu, interpretato da Imma Villa, per regia di Carlo Cerciello. E’ una sorta di discesa agli “inferi”, post terremoto, di un personaggio dall’identità androgina nell’ipogeo napoletano, dove abita, all’interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi, metafora dei napoletani stessi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee, dalla Bella ‘mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della sua quotidianità terremotata.

La proposta artistica del Teatro Nuovo di Napoli estenderà, anche la prossima stagione, lo sguardo sulla danza contemporanea, proponendo, oltre a Quelli che la Danza 2018, la seconda edizione della rassegna Monday Dance, percorso fra le più interessanti espressioni coreutiche della Campania.

Otto appuntamenti per quattro lunedì, da ottobre a dicembre 2017, che avranno inizio il 30 ottobre con Luna Cenere in Kokoro di e con Luna Cenere, e Caludio Pisa in Timeless ispirato a “Il Bacio” di Auguste Rodin, coreografie di Claudio Pisa.

Il 13 novembre sarà la volta di Gennaro Maione in Sexting coreografie di Gennaro Maione, e, a seguire, Francesco Colaleo e Maxime Freixas in Chenapan, coreografie di Francesco Colaleo e Maxime Freixas.

Lunedì 27 novembre Korper presenta Danza Paloma di e con Nicolas Grimaldi Capitello, e, a seguire, Adriano Bolognino in Yellow, coreografie di Adriano Bolognino

Gli ultimi due appuntamenti della rassegna, programmati per l’11 dicembre, saranno con Movimento Danza che presenterà S(k)hin, coreografie di Simona Perrella, e, a seguire, Luigi Aruta in Paolo e Francesca, coreografie di Luigi Aruta.

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