Campania Blues Festival, a Salerno parte la tredicesima edizione della rassegna

Dopo un primo evento speciale, lo scorso 6 luglio, che ha visto come protagonista Musica Nuda, entra nel vivo la 13esima edizione del Campania Blues Festival. Un doppio appuntamento, quello del 17 e 18 luglio all’Arena del Mare di Salerno, all’insegna del blues di caratura internazionale. Martedì, infatti, sarà la volta del chitarrista preferito di Joe Bonamassa, cresciuto con il maestro Albert King e dotato di una timbrica che tanto ricorda il leggendario BB King: si tratta di Chris Cain, il musicista prodigio di Memphis, nato da madre greca e padre afroamericano, che per l’occasione sarà accompagnato da Luca Giordano Big Band. Mercoledì, invece, la “Regina del Blues di Atlanta”, Lola Gulley, con The Black City al seguito, intratterrà il pubblico dell’Arena del Mare grazie al suo stile sempre in bilico tra funk e R&B. La rassegna, rigorosamente ad ingresso gratuito, proseguirà fino al 25 luglio, con una coda – altro evento speciale – ad inizio agosto.

“Il festival – racconta il direttore artistico, Domenico Spena – anche per questa tredicesima edizione ha scelto un tema portante che quest’anno è ‘la passione’: un sentimento che nella musica blues è sempre presente e che, unito alla tenacia, ci consente con uno sforzo enorme di continuare ad offrire alla città di Salerno una rassegna con un cartellone di valore assoluto, che addirittura raddoppia le serate rispetto alla prima edizione salernitana di tre anni fa. Per questo non posso che ringraziare i soci di Genius Loci, associazione che organizza il festival, per l’impegno e l’amore che mettono per far sì che il Campania Blues Festival continui ad essere una delle più importanti manifestazioni blues di tutto il Sud d’Italia”.

Il Campania Blues Festival fa parte dell’Italian Blues Union ed è in partnership con Regione Campania, Autorità Portuale, Comune di Salerno, Premio Charlot e Birra Karma.

Martedì 17 luglio, Arena del Mare – CHRIS CAIN & Luca Giordano Big Band live
Si presume che la passione e l’intensità che mette nella sua musica provengano dal mix tra l’origine Greca della madre e l'”anima nera” – afro americana – del padre. Caín si formò musicalmente nella mitica cerchia della storica Beale Street, a Memphis, in Tennessee. A soli 3 anni fu portato al suo primo concerto dove suonava un certo BB King. Lui dice di ricordare che quello fu il momento in cui scattò “come un click nella sua testa”. Suo padre era intimo amico del leggendario bluesman Albert King, che frequentava assiduamente casa sua. Quando il padre di Chris morì, Albert King lo adottò come se fosse un figlio e Cain ne assorbì in modo diligente gli insegnamenti. Così, a soli otto anni, iniziò a suonare la chitarra, a dodici ad esibirsi nei club. Ha studiato musica al San Jose City College, dove ha imparato lo stile dell’improvvisazione jazz. Debutta nel 1987 con l’album “Late Night City Blues”, grazie al quale riceve 4 nominations ai Blues Awards – compresa quella di “chitarrista dell’anno” -, un debutto decisamente impressionante. Caín, dunque, è un musicista prodigio, essendo un maestro di piano, banjo, clarinetto, sax alto e tenore. La combinazione tra una storia personale fatta di grandi incontri e frequentazioni, il suo dna e gli studi di blues e jazz, la voce che in alcuni momenti ricorda in modo impressionante quella di BBKing, ne fanno un assoluto protagonista della scena blues mondiale. Oggi Chris Cain è considerato tra i migliori chitarristi al mondo, e non è un caso che proprio Bonamassa ne parli ad ogni intervista come il suo preferito, nonché sua grande fonte d’ispirazione.

 

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