
Cofanetto di Vasco Rossi del concerto del 1983 (We Music) ph Putland
Nell’estate a Zocca, sulle pendici dell’Appennino modenese, succede qualcosa di unico.
Christian, il giovane postino del Centro di Distribuzione di Vignola di Poste Italiane, non è un postino come gli altri: è anche il portalettere di Vasco Rossi, mito vivente e “zocchese doc” che torna ogni anno nella sua terra natale.
Un recente servizio giornalistico di TRC Modena descrive Christian come una figura centrale per la comunità: consegna lettera, raccomandate, pacchi e captainfa in un contesto in cui “il mestiere non è solo lavoro, ma anche ascolto e relazione” . È un vero ponte tra il mondo e il rocker: ogni consegna diventa un tassello di una narrazione collettiva, amata da chi segue Vasco con passione.
L’estate di Vasco a Zocca
Vasco trascorre gran parte dell’estate a Zocca, tra gite nei boschi, tempi lenti, amici di sempre e momenti semplici che danno corpo alle sue canzoni. Intanto, davanti alla sua abitazione, cresce l’affluenza dei fan: da tutta Italia arrivano persone in pellegrinaggio, sperando in un incontro, una parola, una foto.

Il video di TRC mostra Christian mentre percorre sentieri nascosti e strade strette del borgo: consegna la posta, sorride, scambia battute con gli abitanti. È un ritratto autentico della vita in un centro abitato di circa 5.000 anime, dove il postino è parte del tessuto sociale .
Quella di Christian non è solo routine: è una storia fatta di gesti discreti ma potenti. Racconta di chi attende il campanello, apre il portone, si emoziona alla vista di una busta, persino di Vasco Rossi stesso che, nonostante la fama mondiale, aspetta il suo postino di fiducia come chiunque altro.
In un mondo di messaggi digitali, assistiamo al ritorno della carta firmata, della consegna fatta a mano, della relazione umana. Vasco, fan, Christian e Zocca formano un piccolo universo che racconta che il mito può convivere con la normalità, e che le radici possono parlare più forte dei riflettori.