
Castello con il labirinto, questi sono i luoghi più strani d'Europa - wemusic.it
Tra grotte sotterranee, palazzi da fiaba e architetture fuori da ogni schema: l’Europa custodisce mete bizzarre tutte da esplorare.
Oltre alle città d’arte più fotografate, l’Europa nasconde itinerari alternativi, angoli remoti e costruzioni sorprendenti che sembrano sfuggire al tempo e alla logica. Non si tratta solo di mete poco battute, ma di spazi profondamente legati alla memoria collettiva, alla creatività individuale e a fenomeni naturali affascinanti. In alcune di queste destinazioni il confine tra realtà e leggenda si assottiglia, rivelando storie antiche e simboli misteriosi che continuano a incuriosire visitatori da tutto il mondo.
Nella rete intricata di gallerie sotto il Castello di Buda a Budapest, ad esempio, si entra in un’atmosfera sospesa, dove l’umidità delle pareti racconta storie di prigionia, esperimenti e credenze che sfiorano il mito. In un’altra parte d’Europa, un postino francese ha trascorso più di trent’anni a costruire con le sue mani un palazzo che sembra uscito da un sogno. E ancora, in Portogallo, un re visionario ha trasformato una collina in un mondo incantato fatto di torri, colori e gargoyle. Sono questi i luoghi di cui parliamo: non solo eccentrici, ma anche intrisi di significati, spesso legati alla fantasia, alla solitudine, o alla volontà di lasciare un’impronta nel tempo.
Il labirinto del Castello di Buda: tra leggende, cera e buio
A Budapest, sotto uno dei simboli della città, si estende un reticolo di gallerie antichissime, il cosiddetto Labirinto del Castello di Buda. Si tratta di un sistema naturale di grotte scavate lentamente dalle sorgenti termali nel sottosuolo calcareo. La loro storia è lunga e tormentata. Sono state rifugio preistorico, cantine medievali, carceri e stanze di tortura. La leggenda vuole che vi sia stato rinchiuso anche Vlad Tepes, meglio noto come Dracula.

Durante la Seconda guerra mondiale, il labirinto fu convertito in ospedale militare. Solo negli anni ’80 si è deciso di aprirlo al pubblico, trasformandolo in un luogo di visita. Le gallerie ora ospitano sculture in cera, dipinti rupestri, effetti sonori, passaggi oscuri. Una delle esperienze più insolite è la visita al buio, illuminata solo da lanterne a olio. Chi lo percorre parla di sensazioni intense, a tratti disturbanti, che vanno oltre la semplice curiosità turistica. Il labirinto conserva quel carattere ambiguo che lo ha reso protagonista di storie oscure e attrattiva irresistibile per chi cerca esperienze fuori dal comune.
Il sogno visionario di Cheval e la favola in pietra del Palácio da Pena
A Hauterives, in Francia, si trova il Palais Idéal, un’opera costruita da un solo uomo: Ferdinand Cheval, postino. Per trentatré anni, ogni giorno dopo il lavoro, raccoglieva pietre e materiali trovati lungo il cammino per edificare un palazzo che non risponde a nessun canone architettonico. L’ha fatto da solo, senza alcuna formazione specifica, seguendo solo le immagini che aveva in testa. Ha scolpito templi, animali, colonne, figure mitologiche, mescolando influenze orientali, egizie, indù. Il risultato è un palazzo fantastico, inclassificabile, oggi visitato da decine di migliaia di persone ogni anno.
A Sintra, non lontano da Lisbona, un altro esempio di visione e fantasia prende forma nel Palácio Nacional da Pena. Voluto dal re Fernando II nel XIX secolo, è un’esplosione di colori, forme e simboli. Le sue torri gialle e rosse emergono dalla vegetazione con forza onirica. Gli interni sono rivestiti di azulejos, stucchi e affreschi, mentre all’esterno il giardino botanico ospita centinaia di specie esotiche, sentieri nascosti e scorci da cartolina. Il palazzo è stato dichiarato patrimonio UNESCO, ma continua a conservare l’atmosfera sospesa di un luogo immaginato più che costruito, quasi un set teatrale.
In entrambi i casi, dietro alle costruzioni si legge una volontà di scolpire un mondo alternativo, senza regole imposte dall’estetica accademica o dai limiti tecnici. Sono monumenti alla fantasia individuale, ma anche testimonianze di quanto possa spingersi in là l’immaginazione, quando è sostenuta dalla costanza o dal potere.