
I turisti non vogliono più viaggiare qui - wemusic.it
Le previsioni per il turismo greco nel 2025 sono quindi caratterizzate da incertezza e sfide importanti, con la necessità di trovare soluzioni efficaci.
Una crisi senza precedenti sta travolgendo il settore turistico in Grecia, con conseguenze che potrebbero ridisegnare la mappa delle destinazioni estive europee.
In particolare, l’Isola di Santorini, da sempre simbolo del turismo ellenico, si trova al centro di un’ondata di cancellazioni che sta svuotando spiagge, hotel e ristoranti. Dietro a questo repentino abbandono c’è una paura concreta e diffusa di catastrofi naturali, che sta spingendo i viaggiatori a rivedere i loro progetti per l’estate 2025.
Santorini: la fuga dei turisti tra timori di terremoti e tsunami
La stagione estiva post-pandemia si presenta drammatica per Santorini, una delle mete più amate al mondo, che tradizionalmente accoglie oltre 3 milioni di visitatori all’anno, pari al 10% del turismo greco totale.
Nonostante un aumento del 26% dei posti aerei disponibili verso l’isola dall’inizio dell’anno, si stima un calo complessivo delle presenze turistiche tra il 20% e il 25%. Al momento, i dati indicano un -30% rispetto allo stesso periodo del 2024, un segnale inequivocabile di un vero e proprio esodo.

La radice di questo fenomeno è il timore crescente di eventi naturali catastrofici, quali terremoti, maremoti e tsunami, che hanno recentemente interessato la regione. La paura non è infondata: durante la primavera, infatti, le autorità greche e internazionali hanno più volte emesso allarmi tsunami, tra cui quello significativo del 22 maggio, quando un sisma di magnitudo 6.2 ha scosso Creta e dintorni, generando panico tra residenti e turisti.
Impatto economico e strategie di contenimento
L’economia locale di Santorini sta subendo un duro colpo, con un calo delle entrate che rischia di compromettere non solo il settore turistico ma anche il tessuto economico più ampio dell’isola. Per cercare di arginare la crisi, gli operatori turistici hanno lanciato offerte last minute e sconti, puntando anche sul flusso giornaliero di passeggeri provenienti dalle tre navi da crociera che attraccano regolarmente sull’isola, con l’obiettivo di mantenere accesi i consumi nei negozi e ristoranti locali.
Tuttavia, questi interventi appaiono insufficienti di fronte a una congiuntura più complessa. Il caro vita in Europa e negli Stati Uniti spinge i turisti a una maggiore prudenza nelle spese, incidendo negativamente sulle destinazioni turistiche considerate a rischio.
La crisi si estende a Rodi e Creta
La situazione di difficoltà non riguarda solo Santorini. Anche altre destinazioni greche di rilievo come Rodi e Creta stanno registrando un netto calo delle prenotazioni. La causa è la stessa: il timore di nuove scosse e disastri naturali ha compromesso la percezione di sicurezza tra i visitatori.
In particolare, Creta ha vissuto momenti di forte tensione durante la scorsa primavera, con l’allarme tsunami del 22 maggio che ha svegliato la popolazione e i turisti, evidenziando la fragilità della zona. Sebbene non si siano verificati danni, la percezione del rischio ha avuto un impatto immediato sulle scelte di viaggio.