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È morto Pippo Baudo: addio al re assoluto della tv italiana

Pippo Baudo in sedia a rotellaPippo Baudo è malato-foto raiplay.it- wemusic.it

Si è spento questa sera, all’età di 89 anni, un vero pilastro della televisione italiana: Pippo Baudo. Lo storico volto della Rai è scomparso nel Campus Biomedico di Roma, con accanto l’amico fraterno e avvocato Giorgio Assumma, confermando così un addio che lascia un vuoto profondo nel mondo dello spettacolo  .

Un conduttore che ha fatto la storia

Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Baudo ha iniziato la sua carriera nei tardi anni Sessanta con programmi come Settevoci (1966–1970) e Canzonissima  . Il suo stile riesce a trasformare la televisione in un racconto collettivo: intrattenimento, costume e identità nazionale.

Pippo Baudo separazione Katia Ricciarelli

Pippo Baudo (Instagram – Pippo Baudo)

Festival di Sanremo: un record irripetibile

Il palco dell’Ariston lo ha visto protagonista per ben tredici edizioni, un record ineguagliabile. In alcune occasioni, Baudo ne è stato anche regista artistico, contribuendo a trasformare Sanremo in un momento affettivo e generazionale.

Carriera ricca di successi e innovazioni

Domenica In, Fantastico, Serata d’onore, Novecento: nomi che raccontano un percorso dentro la memoria popolare. Conduttore, direttore artistico, presidente del Teatro Stabile di Catania: il suo talento ha toccato ogni aspetto del piccolo schermo e oltre  .

Una «fine dolce», senza drammi

Secondo fonti affidabili, la morte è avvenuta per un “naturale indebolimento legato all’età” – un lento e sereno abbandono, senza grossi acciacchi o malattie protratte  .

Il lascito artistico e umano

Pippo Baudo non è stato solo un conduttore: è stato un tessitore di emozioni, che ha contribuito a lanciare artisti come Bocelli, Pausini, Cuccarini, Oxa – creando ponti tra musica, costume e pubblico  . Il suo volto, la sua voce, hanno accompagnato decine di generazioni.

In memoria di un’icona

Con l’addio a Pippo Baudo – scomparso nella sera del 16 agosto 2025 a Roma – cala il sipario su un’epoca d’oro della televisione italiana  . Resta la consapevolezza che, come pochi altri, il “re dei conduttori” ha saputo trasformare la televisione in rito e ricordo collettivo.

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