“A Sanremo, nel 2014, mi avevano chiesto di cambiare il testo di ‘Nu juorno buono’ per cantarlo in italiano, dicevano che il rap in dialetto non sarebbe mai arrivato lontano.
Ma con quel brano ho vinto Sanremo Giovani e oggi anche chi non è napoletano canta in napoletano. Questa è una rivincita culturale”. Con queste parole Rocco Hunt, al vertice delle classifiche radiofoniche con “Oh Ma” in duetto con Noemi e atteso l’11 settembre alla Reggia di Caserta, ha acceso l’incontro con i ragazzi della sezione Impact! al Giffoni Film Festival, in un dialogo denso che ha toccato musica, identità, riscatto e territorio.
“Cantare in napoletano per me è sempre stato naturale – ha detto – ma all’inizio era visto come un limite. Invece oggi è un punto di forza. È la lingua della mia gente, della mia infanzia, del mio dolore e della mia gioia. È poesia”.
E proprio pensando al Festival di Sanremo, gli è stato chiesto cosa pensasse dell’ipotesi di spostarlo in un’altra città: “Ci può essere il Festival di Salerno o di Napoli. Un Festival in Campania sarebbe bellissimo. Porto acqua al mio mulino, lo so – ha scherzato – ma credo davvero nello sviluppo del Sud. Abbiamo tutto per fare cultura, musica e spettacolo di altissimo livello”.
Immancabile poi un accenno ai suoi progetti: “A Sanremo tornerò solo quando avrò davvero qualcosa da dire. Intanto, chiuderò il mio tour alla Reggia di Caserta. Ospiti? Forse. Ma è bello anche lasciarsi sorprendere”.
I ragazzi hanno voluto ringraziarlo per la sua presenza sul territorio, per le visite silenziose nelle parrocchie, nelle carceri, negli ospedali: “Quelle persone – ha risposto con emozione – rendono felice me. Non si tratta di apparire, ma di esserci. Perché l’esempio vale più di mille parole”.
Dalla cameretta di Sant’Eustachio ai palchi internazionali, il percorso di Rocco Hunt è fatto di talento, passione e determinazione. “Oggi collaboro con artisti che stimo e da ognuno imparo qualcosa: Irama, Baby Gang, Noemi… con lei ho pubblicato ‘Oh Ma’, che è già terzo tra i brani più trasmessi in radio. Sta scalando le classifiche, e questo è il segnale che la gente riconosce la verità quando la sente”.
Ai ragazzi ha lasciato un messaggio potente: “Anche quando la vita vi porterà lontano, non rinnegate mai ciò che siete. Restate fedeli alle vostre radici, sarà quella forza interiore a guidarvi. È quello che ha fatto la differenza per me”, ha concluso prima di essere premiato con il Giffoni Award.
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