
Allerta in queste spiagge - wemusic.it
Le vacanze estive rappresentano un momento di relax e benessere, ma è fondamentale essere consapevoli anche dei piccoli rischi che possono insorgere.
Durante le vacanze estive al mare, il rischio di contrarre infezioni cutanee a causa della sabbia è un aspetto spesso sottovalutato, ma non per questo meno importante. Mentre godiamo del sole e del relax in spiaggia, l’ecosistema della sabbia marina può nascondere microrganismi potenzialmente pericolosi per la nostra pelle, tra cui batteri, funghi e virus.
A fare chiarezza su questo tema è il dermatologo Paolo Fava, della Città della Salute e della Scienza di Torino, che spiega come la sabbia, pur essendo in generale un ambiente benefico per alcune patologie dermatologiche, possa rappresentare un veicolo di infezioni.
I rischi nascosti nella sabbia delle nostre spiagge
Le principali infezioni cutanee che si possono contrarre a contatto con la sabbia sono di natura batterica e micotica. Tra le più comuni si annoverano le micosi della pelle, spesso indicate come “funghi della pelle”, che si manifestano con chiazze eritematose, desquamative e pruriginose, come la tinea. Queste lesioni possono diffondersi facilmente soprattutto se la pelle è già irritata o presenta piccole escoriazioni, condizioni facilitanti la penetrazione dei microrganismi.
Le mamme, spesso, mettono in guardia i bambini dall’“essere a contatto con la sabbia sporca”, e a ragione: i più piccoli sono più vulnerabili perché la loro pelle è delicata e perché trascorrono più tempo a contatto diretto con la sabbia. Inoltre, pratiche scorrette quali lasciare il costume bagnato a lungo o farli rimanere nudi in spiaggia possono aumentare il rischio di infezioni cutanee.
Pericoli maggiori nelle spiagge tropicali
Se sulle coste italiane i rischi si limitano principalmente a infezioni batteriche e micotiche, nelle zone tropicali la sabbia può essere portatrice di parassiti più insidiosi. Tra questi spiccano la tunga penetrans, una pulce ematofaga che può causare fastidiose lesioni, e la larva migrans cutanea, un nematode che provoca lesioni cutanee lineari molto pruriginose e di rapida estensione.

In queste aree è fondamentale adottare alcune precauzioni per limitare il contatto diretto con la sabbia: evitare di camminare a piedi nudi o di sdraiarsi direttamente sulla spiaggia, soprattutto nei luoghi frequentati da animali che possono essere portatori di questi parassiti. Sebbene queste patologie siano fastidiose, sono raramente gravi e rispondono bene ai trattamenti medici.
Come proteggere la pelle durante le vacanze
Per prevenire l’insorgenza di infezioni cutanee legate al contatto con la sabbia, è consigliabile seguire alcune semplici regole. Prima di tutto, è importante evitare escoriazioni e mantenere la pelle ben idratata e pulita.
Cambiare frequentemente il costume da bagno e asciugare bene le zone più a rischio riduce la proliferazione di microrganismi. Nei bambini, è consigliabile limitare il tempo trascorso a contatto diretto con la sabbia, prediligendo l’uso di teli o stuoie e indumenti protettivi.
In caso di comparsa di macchie, irritazioni o pruriti sospetti dopo una vacanza al mare, è opportuno rivolgersi a un dermatologo per una diagnosi precisa e un trattamento adeguato. Le infezioni cutanee contratte in spiaggia sono generalmente di facile gestione, ma un intervento tempestivo può evitare complicazioni e un prolungato disagio.