Festival di Sanremo non crederete ai compensi - Facebook@Festival di Sanremo-www.wemusic.it
Spuntano parole di fuoco da parte di uno dei volti più iconici del cinema italiano, nei confronti del Festival di Sanremo.
Perché Sanremo è Sanremo e, come tale, o lo si odia o lo si ama. C’è sempre grande tensione intorno a questo festival della musica italiana, che coinvolge tutti i personaggi del mondo dello spettacolo, non solo i cantanti chiamati in prima fila a fare da protagonisti, ma anche tutte quelle personalità che vi gravitano intorno.
Essere il conduttore del Festival di Sanremo è un ruolo di prestigio, uno dei traguardi più ambiti da chi fa questo mestiere e, se da una parte arricchisce la carriera, dall’altra sicuramente genera grande stress e una forte visibilità, dove ogni singola parola può essere confusa o mal interpretata.
Quello che è certo è che prendere le redini del Festival di Sanremo vuol dire avere le capacità di gestire tantissime cose allo stesso tempo e la cosa più difficile è piacere a tutti, cosa che non capita praticamente mai, anche con le ultime quattro edizioni di Amadeus, che hanno fatto risollevare lo show da una fase di stallo che si trascinava dalla fine degli anni Novanta fino al primo decennio degli anni Duemila.
Uno degli attori più famosi del cinema italiano, Carlo Verdone, in un’intervista ha fatto sapere che lui non condurrebbe mai il Festival. Tuttavia ha voluto inserire la celebre kermesse nel suo “Vita da Carlo” in arrivo su Paramount+ il 16 novembre, con due episodi a settimana.
La trama inizia con un Verdone stanco che considera di ritirarsi dal cinema, ma la proposta di Sanremo riaccende in lui la voglia di tornare in scena. Verdone però chiarisce che nella realtà non condurrebbe mai Sanremo, ritenendo di non avere le capacità necessarie per stimolare il pubblico come fanno i conduttori esperti. Ricorda di aver partecipato come giurato, sottolineando che è stato più impegnativo del previsto e che spesso le decisioni della giuria non coincidevano con il gusto del pubblico.
“Nemmeno se me morissi di fame. Ecco magari sotto tortura lo farei pure, ma sarei rigido. Non ho quei trucchi del mestiere che hanno i vari Conti, Amadeus, Bonolis, mi creerebbe solo problemi nel cercare di stimolare e divertire il pubblico. Certo sicuramente sarei attento a quello che dico, a differenza della serie in cui vengo travolto dalle polemiche, sarei anche un po’ un manichino.” Ha fatto sapere l’amato attore.
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