
L’edizione 2025 de Il Vino Ce, ospitata nel magnifico Palazzo Paternò, è stata una conferma del grande valore del panorama enologico italiano, capace di coniugare eccellenza, cultura, gusto e location di prestigio. Dai numeri alle impressioni, il bilancio è nettamente positivo sotto ogni punto di vista: le cantine partecipanti, l’organizzazione e la cornice storica sono state tutte protagoniste di un’esperienza riuscita e coinvolgente.
Cantine ed esperienze di degustazione
Una delle chiavi di successo dell’evento è stata la selezione delle aziende vitivinicole: quest’anno sono 35 le cantine provenienti da dodici regioni, tra cui Campania, Toscana, Veneto, Puglia, Trentino-Alto Adige, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Lombardia, Sardegna, Abruzzo e Marche.
Questa eterogeneità ha permesso ai visitatori di intraprendere un viaggio sensoriale attraverso i terroir più diversi d’Italia, incontrando vignaioli che hanno raccontato i loro territori e le loro storie con orgoglio e competenza. Alcune cantine degne di nota hanno saputo sorprendere sia i neofiti che gli intenditori con interpretazioni originali, vinificazioni precise e abbinamenti ricercati.

Inoltre, i punti di ristoro hanno giocato un ruolo fondamentale nel valorizzare questa offerta: il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, il Pastificio Mancini e il Panificio delle Meraviglie hanno accompagnato le proposte vinicole con specialità locali perfettamente in sintonia con i vini, elevando l’intero percorso degustativo.
Organizzazione: tre ideatori, una visione condivisa
Dietro Il Vino Ce ci sono Enzo Fierro, Andrea Volpe e Antonio Zotti, titolari, rispettivamente, delle agenzie Fierro, Wine Fox e Zotti.
Questi tre professionisti uniscono competenze consolidate nei settori Horeca e GDO: la passione ereditata fin dai padri, la conoscenza del mercato e la voglia di innovare. L’idea è rendere l’evento non soltanto un momento di incontro tra viticoltori e appassionati, ma un punto di riferimento per gli operatori del settore con masterclass, momenti di formazione e opportunità di B2B.
L’organizzazione ha curato ogni dettaglio: dalla disposizione degli stand all’acustica, dall’illuminazione alla gestione degli accessi; tutto pensato per garantire sia agli operatori che al pubblico una esperienza fluida, comoda e appagante. Le attività del lunedì – riservate al mondo professionale – si sono rivelate particolarmente importanti per favorire contatti commerciali, visibilità e crescita delle realtà espositrici.
Location: bellezza, storia, atmosfera
La scelta di Palazzo Paternò non è stata casuale. Situato in via San Carlo a Caserta, il palazzo settecentesco – costruito tra il 1765 e il 1775 su progetto dell’architetto Gaetano Barba – offre saloni affrescati, scalinate monumentali, una corte elegantemente decorata e una scenografia che unisce arte, storia e suggestione.
Questa location prestigiosa ha trasformato Il Vino Ce da semplice rassegna enologica ad evento culturale completo: ogni calice degustato diventa parte di una cornice raffinata, ogni passeggiata tra gli stand è accompagnata da elementi estetici che elevano l’esperienza. L’atmosfera è stata resa ancora più intensa dalle serate accompagnate da musica jazz live e dalle masterclass curate da AIS Caserta.
Un bilancio più che positivo e prospettive future
Con una tale combinazione di cantine reputate e innovative, organizzazione professionale e location d’eccezione, Il Vino Ce ha confermato non solo l’apprezzamento del pubblico ma anche la fiducia degli operatori del settore.
Le prospettive per le edizioni future sono promettenti:
- consolidare la presenza delle cantine del Sud, che conquistano sempre più spazi nel mercato nazionale;
- ampliare le attività didattiche e le masterclass per approfondire aspetti tecnici, sostenibilità e enoturismo;
- migliorare ulteriormente l’esperienza per i wine lovers con abbinamenti gastronomici ancora più curati;
- rafforzare le collaborazioni con istituzioni, consorzi e partner locali per valorizzare il territorio nel suo complesso.