
Lucio Corsi, cantautore che rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest ( Fonte IG @lucio_corsi ) - wemusic.it
Il cantautore rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest: tra curiosità e riflettori, cresce l’interesse per la sua vita quotidiana e per Niguarda, il quartiere dove ha scelto di vivere e lavorare.
Mentre l’attenzione dei media si concentra sulla partecipazione di Lucio Corsi all’Eurovision Song Contest, molti fan iniziano a chiedersi dove viva realmente il cantautore toscano. Non in pieno centro, né nei quartieri “modaioli” più battuti. La sua casa si trova a Niguarda, una zona a nord di Milano, distante dal clamore ma piena di storie, memorie e spazi vivi. Il suo nome ricorre sempre più spesso tra i residenti, anche se lui continua a muoversi con discrezione, lontano dai riflettori.
Niguarda, tra resistenza e ospedali: un’identità ben radicata
Niguarda è un quartiere che non si racconta in fretta. Conosciuto per l’Ospedale Niguarda, uno dei principali centri sanitari d’Europa, è anche un pezzo di storia milanese legato alla Resistenza. È stato uno dei primi quartieri della città ad essere liberato dal nazifascismo, episodio che ha lasciato tracce profonde nel suo tessuto urbano e sociale.
Nel 2025, per i settant’anni dalla liberazione, è stato realizzato un murales commemorativo lungo una parete del quartiere, che raffigura momenti e volti della storia locale. I residenti lo considerano un simbolo identitario. Qui, tra strade silenziose, botteghe storiche e nuove trasformazioni, il passato convive col presente, dando forma a un’atmosfera che non assomiglia a nessun’altra zona della città.

Dopo il trasferimento da Grosseto, Lucio Corsi aveva vissuto nella zona del Naviglio Pavese, quartiere giovane, artistico, pieno di locali. Ma col tempo ha scelto qualcosa di diverso. A Niguarda ha trovato calma e profondità, due cose che in città spesso mancano. Lo raccontano vicini e amici: esce poco, frequenta alcuni bar storici, cammina molto. Non cerca vetrine.
Il quartiere gli offre un ritmo lento, necessario per chi scrive, compone, osserva. E allo stesso tempo una rete sociale solida, fatta di gente che si conosce per nome. È un luogo dove si può essere presenti senza dover apparire, e forse per un artista come lui è questo il punto. Niguarda non è neutra, ha un carattere definito, e forse è proprio lì che Lucio ha trovato un equilibrio.
Servizi, verde e collegamenti
Dal punto di vista pratico, Niguarda è ben collegata. La linea M5 della metropolitana, diversi autobus e tram la rendono raggiungibile in tempi brevi dal centro. Chi ci abita può contare su negozi, scuole, ristoranti familiari, e un tessuto urbano che resiste alla gentrificazione. Non è raro vedere ancora edicole attive, mercati rionali e librerie indipendenti.
A pochi passi si apre il Parco Nord, un’enorme area verde di oltre 600 ettari. Un polmone urbano dove correre, suonare, leggere, o restare in silenzio. Vengono organizzati spettacoli teatrali, rassegne all’aperto, iniziative di quartiere. È uno spazio vivo, ma mai invadente.
Corsi, che nei suoi testi racconta spesso mondi trasversali, spazi di margine e personaggi un po’ fuori dal tempo, ha trovato in Niguarda una scena silenziosa che riflette quel linguaggio. Uno sfondo urbano che gli somiglia, dove convivono elementi discordanti: asfalto e orti, tram e storie tramandate a voce.