
Dopo aver conquistato il mondo con i Måneskin, Damiano David ha deciso di voltare pagina e affrontare la sfida più complessa: quella con sé stesso.
Con il progetto “Funny Little Fears (Dreams)”, il cantante mostra il lato più vulnerabile e umano dietro la maschera del frontman ribelle.
Non più soltanto energia e provocazione, ma un viaggio tra insicurezze, ansie e desiderio di autenticità.
Le nuove canzoni rappresentano la sua rinascita artistica, un percorso che scava dentro le paure più intime e le trasforma in musica.
Ogni brano è una confessione, una ferita raccontata con la voce ruvida di chi non teme più di mostrarsi fragile.
Con questa versione estesa del disco, Damiano allarga il proprio universo musicale: sonorità più mature, collaborazioni internazionali e testi che parlano di libertà, amore e rinascita.
Un lavoro che segna il confine tra ciò che era e ciò che sta diventando.
Un tour mondiale e un nuovo modo di essere rockstar
Il cantante ha portato il suo nuovo progetto sul palco con un tour mondiale partito da Milano, destinato a toccare Europa, America e Asia.
Un live potente e intimo allo stesso tempo, dove alterna i grandi successi dei Måneskin ai nuovi brani da solista, in un equilibrio sorprendente tra energia e introspezione.

Durante i concerti, Damiano si racconta con sincerità disarmante: parla delle pressioni vissute negli anni, della paura della solitudine e del bisogno di ritrovare se stesso lontano dai riflettori.
Sul palco non c’è più solo una rockstar, ma un uomo che ha imparato a trasformare la fragilità in forza.
Tra i brani più amati del nuovo album, spiccano quelli che mescolano melodie dolci a esplosioni di rabbia e libertà, come un riflesso perfetto della sua personalità complessa.
Una nuova identità, la stessa fiamma
Damiano David oggi è un artista diverso, ma con la stessa intensità di sempre.
La sua è una rivoluzione silenziosa: meno rumore, più verità.
In un mondo dove spesso conta apparire, lui ha scelto di mostrarsi nudo, imperfetto, reale.
Con questo progetto, dimostra che crescere non significa smettere di essere rock, ma imparare a esserlo in modo diverso — più autentico, più profondo, più umano.