Otto Ohm a Villa Ada, un tuffo nel passato: ecco la nostra recensione

Otto Ohm

Il loro stile resta sempre inconfondibile, così come la straordinaria voce del cantante e chitarrista Andrea Leuzzi, al secolo “Bove”. Gli Otto Ohm hanno fatto divertire, e non poco, il pubblico romano di Villa Ada.

Il concerto della band dub/reggae è stato un susseguirsi di emozioni: ci siamo immersi nel passato con testi di canzoni stampati nel cuore e nella testa dei presenti, ma abbiamo anche ballato e cantato con grande gioia ed entusiasmo.

L’atmosfera di Villa Ada, molto ipnotica: un’ora e 50 di musica di livello: una vera festa degli Otto Ohm che, superati i 20 anni di carriera, proseguono il loro cammino al di fuori di quelle logiche intrinseche del mercato discografico, sempre troppo veloce per chi fa della musica una vera passione (prima che la propria professione).

Gli Otto Ohm sono diventati un ospite quasi fisso nelle line up di Villa Ada e i fedelissimi lo sanno benissimo: Telecomando, Crepuscolaria, Amore al terzo piano sono solo una piccolissima parte della scaletta che ha sforato di qualche minuto anche la mezzanotte. Un aspetto, mai sottovalutato dagli Otto Ohm nel corso del tempo, è l’attenzione meticolosa negli arrangiamenti dei brani più conosciuti: un manifesto di un’accuratezza sempre presente.

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