“Com’è” il primo album del modenese Trankida

Oggi vi presentiamo, tramite questa breve intervista, un cantautore italiano nato in provincia di Modena ma che ha un carattere e uno stile estremamente internazionale, un’anima funky e uno spirito soul. L’artista di cui stiamo parlando è Trankida che dopo una vita trascorsa nel mondo della musica e in particolare nello studio del canto, decide che è finalmente arrivato il momento di pubblicare il suo primo album che prende il titolo di “Com’è”. Il lavoro è stato registrato presso l’Alby studio di Modena e prodotto da da Alex Bagnoli per Palart Records. Il suo è un progetto autobiografico che parla d’amore, passione e del rapporto con il proprio partner, il tutto senza mai scadere nella banalità o nelle retorica. Un album che, seppur parla d’amore, trasmette tutta l’energia di Trankida che con questo progetto si presenta ufficialmente nel mercato discografico italiano, “sperando che questo album piaccia a più persone e che si ritrovino a pieno nella musica e in ciò che e’ stato scritto”, come sottolinea lo stesso cantautore.

Da cosa nasce e come si sviluppa questo il disco?
Nasce dalla voglia di fare musica. Inizialmente, dovevano esserci solo pochi brani poi, dopo una lunga pausa, si è deciso di completare l’album con nuovi pezzi. É un progetto interamente autobiografico, perciò è stato giusto prendersi il tempo necessario”.

In passato hai partecipato a diversi musical, alcuni anche importanti. Cosa ti ha insegnato calcare i palchi teatrali e quanta differenza c’è da cantare appunto in un teatro rispetto a un palco?
Beh, interpretare certi ruoli in opere popolari come “Notre Dame de Paris” o “Romeo e Giulietta” , per me, è stato magico. Ho vissuto l’intimità del palco e del pubblico presente. In generale, adoro le storie struggenti ed ho vissuto a pieno queste esperienze. Sicuramente l’emozione c’è in entrambi i casi ma devo ammettere che il teatro è molto affascinante”.

Una voce soul, funky, esperienze anche in un coro gospel. Quanto di “americano” c’è in Trankida?
Molto. Stranamente, le basi del canto Americano, vengono dal canto lirico Italiano. Noi lo abbiamo dimenticato o alcuni non l’hanno mai saputo, così cerchiamo di imparare da loro che hanno preso un po’ da noi. Fantastico! Io sono cresciuto certamente con la musica Americana che, a mio avviso, è più completa rispetto alla nostra. Vorrei che in Italia si puntasse di piu’ su generi diversi che all’estero vanno molto ma, ancor prima, mi piacerebbe ci fosse un apertura mentale da parte di chi ascolta musica“. 

Cosa c’è nel tuo futuro artistico, oltre alla promozione di “Com’è”?
A breve, uscirà il secondo singolo dal titolo. “Niente di più”. Per essere aggiornati, è possibile visitare il sito internet www.Trankida.it o la pagina Facebook scrivendo “Trankida”.

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