‘Fuochi d’artificio’, Fabio Ingrosso: ‘Un brano per raccontarmi senza filtro’

A pochi giorni dall’uscita del suo nuovo singolo, abbiamo avuto occasione di rivolgere qualche domanda al cantautore Fabio Ingrosso, già voce ufficiale di Mtv e di Radio 105.

‘Fuochi d’artificio’ è il tuo nuovo singolo. Dove nasce l’esigenza di questo brano così intimo?

Volevo raccontarmi senza filtro, per anni mi sono nascosto dietro frasi poetiche e figure retoriche nei miei brani. Forse avevo paura di apparire fragile non lo so, o che gli altri potessero guardarmi dentro. Ho lavorato molto su me stesso ed è bello poter scrivere musica libero da questi pensieri. “Fuochi d’artificio” è una fotografia nuda e cruda di un momento preciso: Una storia importante finita da pochi giorni e il mondo intero che festeggia l’arrivo del nuovo anno. Sono alla festa di capodanno, c’è gente che balla, salta e brinda ma io resto nella mia testa a cercare di dare un senso a quella rottura. Il mondo ai miei occhi rallenta fino a percepire la realtà in slow motion. Sono molto fiero di questo pezzo perché è come se fossi riuscito a raccontare due mondi in una canzone sola, quello esteriore e quello interiore.

 

Hai in cantiere un progetto più ampio? 

Sto lavorando ad un ep di brani che rappresentano chi è Fabio oggi. Un uomo più consapevole di chi è artisticamente e con la continua voglia di esprimersi. Sto curando i brani in maniera maniacale, sia a livello di testi che musicalmente avvalendomi di arrangiatori di altissimo livello. Non ho fretta, voglio fare le cose bene.

 

 Quali sono i modelli ed i riferimenti che ti hanno ispirato nella tua formazione come cantante?

Considera che io sono nato a milano da genitori pugliesi e cresciuto tra Italia e Stati Uniti più precisamente a Dallas nel Texas.  A casa si ascoltavano Dalla, Battisti, Mia Martini ma anche Eros Ramzzotti e Pausini e alla radio passavano Stevie Wonder, Elton John, ma anche i REM, i Nirvana fino ad arrivare (come puoi immaginare) alla musica country passando ovviamente da Johnny Cash. Praticamente sono un mega polpettone anche a livello musicale.

 

Le esperienze artistiche maturate in settori diversi del mondo dello spettacolo ti collocano tra i personaggi più eclettici del panorama nazionale. Quale ritieni sia la tua attitudine principale?

Caspita prima di tutto grazie, mi lusinga questa domanda. Sono da sempre onnivoro quando si parla di arte. Ho l’esigenza di esprimermi e negli anni ho cercato di mettere a frutto i miei talenti studiando e mettendomi in gioco. All’inizio della mia carriera mi capitava di venire criticato o addirittura sottovalutato perché non mi stavo concentrando su una cosa sola. “Se canti non puoi fare anche lo speaker, Fabio” “Se scrivi non puoi anche presentare” ma non riesco a stare fermo in un posto solo, non è la mia natura. Ora so che tutte le strade che ho battuto mi aiutano a capire chi sono come artista. Per tornare alla domanda, non riesco a dare una risposta. So solo che continuerò a cercare di evolvermi e a trovare nuovi modi di sfidarmi, creare mi fa sentire vivo.