Lo straordinario “viaggio” del violinista Alessandro Quarta: la nostra intervista

Lui è Alessandro Quarta. Salentino, violinista e polistrumentista che quest’anno ha accompagnato Il Volo al festival di Sanremo durante la serata dei duetti.

Quarta quest’estate ha portato in giro per l’Italia, la Svizzera e la Germania il suo ultimo album, un tributo al riformatore del tango e strumentista d’avanguardia Astor Piazzolla.

Violinista, polistrumentista e compositore. Premiato nel 2018 come Miglior Eccellenza Italiana nel Mondo” per la Musica. Alessandro, partiamo da questo incredibile riconoscimento. Raccontaci cosa ha significato per te e quanto è stato importante per la tua carriera.

“È di certo un grande onore ma questa come altre sono medaglie che tengo nel cassetto perché mi nutro di altro, compongo la mia musica in primis per me stesso, guai a scrivere ciò che la gente si aspetta da lui, bisogna avere il coraggio di scrivere ciò che si sente accettando il rischio che questo possa o meno piacere”.

Hai accompagnato Il Volo al festival di Sanremo durante la serata dei duetti. Da dove è partita questa collaborazione e in che modo, visto che anche in Estate sarai ospite di alcune dei loro concerti?

“Subito dopo la mia esibizione con Roberto Bolle durante il suo programma “Danza Con Me”, nel quale ho portato il mio brano Dorian Gray. Probabilmente tra i telespettatori c’erano anche i ragazzi de Il Volo che dopo qualche giorno mi hanno invitato a partecipare alla serata dei duetti di Sanremo in qualità di ospite; ho detto si non per la televisione o perché loro siano così famosi ma per il fatto che fossero così giovani e già così ricchi di emozione e padronanza musicale, in più c’era la possibilità di presentare in un programma così importante la diversità, di affrontare “la massa” che decide se devi essere importante oppure no e che ti rende cosciente del fatto che stai portando qualcosa , che piaccia o meno, che resterà nella storia. L’importante è esser sinceri, essere artisti bisogna avere il coraggio di essere se stessi. È stato un incontro stupendo, ci è bastato pochissimo per entrare in sintonia”.

Stai scrivendo musiche per film di Walt Disney E RaiCinema, così come pellicole internazionali in uscita prossimamente nelle sale. Per te è meglio questo tipo di lavori o prediligi i live?

“Sinceramente amo la musica in tutte le sue forme, ho bisogno di esibirmi , mi nutro di quell’energia ma quando non sono sul palco sono molto probabilmente da qualche parte a comporre , sono due attività complementari”.

Sarai in giro per l’Europa con il tuo violino. Uno strumento favoloso che ti regala migliaia di emozioni ad ogni vibrazione delle corde. Quando lo suoni quali sono le tue sensazioni, i tuoi pensieri, il tuo stato d’animo…’

“Il violino è ormai una parte di me, lo tratto come una donna, da amare e custodire. È in grado di raccontare tutti gli stati d’animo dell’uomo , tristezza gioia, sensualità, felicità e dolore. Quando lo suono lascio che sia lui a parlare”.

Cosa consiglieresti ad un giovane che si approccia per la prima volta al mondo della musica classica?

“Di studiare seriamente e tanto, sacrificarsi e non credere a quello che ci sta insegnando la televisione, ovvero che si diventa importanti in poco tempo. Serve studiare e impegnarsi tanto”.

 

Che tipo di musica ascolti quando hai voglia di “evadere” dal tuo lavoro?

“Io sono un rocker e un bluesman quindi amo ascoltare quei generi nel tempo libero anche se amo profondamente la musica classica quindi la ascolto oltre che suonarla”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Ce ne sono tanti. Lavorerò con Dee Dee Bridgewater e sto componendo la colonna sonora per il premio Oscar Antony Molinara. Ci sarà anche un mio nuovo disco, ma non posso parlarvene ancora in maniera approfondita”.

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